4-8 dicembre 2015 – XIV Edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria

Per il secondo anno consecutivo, la casa editrice abruzzese Edizioni Kirke porterà la propria produzione nella vetrina del Palazzo dei Congressi di Roma, per l‘ormai consueta cinque-giorni dedicata al panorama librario nazionale.
Nell’occasione saranno presentate le ultime novità editoriali del Catalogo di Edizioni Kirke, tra le quali spiccano “Il Canto degli Italiani. Storia e discologia dell‘Inno Nazionale Italiano“ di Gianluca Tarquinio, “Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del Quattrocento“ di Veneranda Rubeo, e la nuova edizione di “Leggende Marsicane“ di Giuseppe Buccella.
Lo spazio espositivo di Edizioni Kirke sarà ubicato al primo piano della struttura del Palazzo dei Congressi, nello stand “T12“.

Informazioni sulla manifestazione e sugli eventi in programma: http://www.piulibripiuliberi.it/
CS_Edizioni Kirke_Fiera di Roma

Leggende marsicane

Giuseppe Buccella

Leggende marsicane
Ristampa dell’edizione del 1935, illustrata da Antonello Venditti

In 8°, 112 pp., bross. edit., 12 ill. – Euro 12

leggende_marsicane

Da millenni l’uomo ha affidato alla tradizione orale il compito di tramandare la propria cultura, attraverso la rievocazione dei personaggi e degli eventi, al limite tra la realtà e la fantasia, che hanno portato all’origine della propria geografia e della propria vita sociale.
Le leggende contenute in questo libro costituiscono una delle rarissime raccolte di narrazione popolare della Marsica, territorio dell’Abruzzo aquilano, riproposta per la prima volta al lettore dopo l’edizione originale del 1935 ed arricchita dalla potenza evocativa delle illustrazioni di Antonello Venditti.
Nelle vicende dei protagonisti trovano una dimensione quelle creature misteriose e soprannaturali che popolavano le credenze religiose e superstiziose del gruppo umano, palesando nello stesso tempo tratti peculiari e tratti comuni con le leggende di altre aree folkloriche italiane ed europee. L’amore e l’odio, il bene e il male, il sacro e il profano, la vita e la morte si intrecciano alle vicende terrene dei personaggi come acque scroscianti di ruscelli che solcano i pascoli montani nella stagione del disgelo, testimoniando i riflessi della vita di gente semplice ma profonda conoscitrice dei “misteri dell’esistenza”, delle proprie origini e radici culturali.
Le sfumature poetiche che l’Autore ha saputo infondere nell’Introduzione restano una delle pagine più rappresentative di quel legame atavico di rispetto e di amore che stringe l’uomo alla propria terra e alla sua cultura, per continuare a mantenerla viva e per averne memoria nei tempi a venire.


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